Per continuare in bellezza
In Europa i nerazzurri vogliono proseguire la marcia del campionato
di Emanuele Tramacere
L’Inter non può più nascondersi. La vittoria casalinga contro il Catania e il consolidato terzo posto in classifica, a solo un punto dal Napoli secondo, hanno ufficialmente lanciato la squadra di Stramaccioni tra le conferme di questa Serie A 2012/13. Se nel suolo italico i nerazzurri sembrano aver trovato la loro giusta dimensione, ancora può mancare la conferma al di là delle Alpi con direzione Amsterdam. Sono consapevole che la sfida di questa sera vedrà i nerazzurri affrontare il Partizan di Belgrado, ma proprio la squadra serba, grazie agli unici due precedenti nella storia interista, fa ben sperare per un cammino che non solo può, bensì deve, puntare alla finale dell’Amsterdam Arena. Sì perché quando l’Inter ha incrociato le armi contro il Partizan Belgrado (vincendo entrambi i doppi confronti) alla fine è arrivata alla finale del torneo cui prendeva parte, vincendo, tra l’altro, la competizione. Nel 1963-64, nei quarti di finale della Coppa dei Campioni il 2-1 maturato grazie ai gol di Jair e Mario Corso ha lanciato l’Inter di Herrera alla vittoria della sua prima Champions della storia. Nel 1990, invece, il 3-0 firmato Matthaeus, Mandorlini e Bianchi negli ottavi di finale di Coppa Uefa ha spianato la strada alla squadra di Trapattoni verso la prima delle tre Europa League vinte negli anni 90. Il gruppo H in cui sono stati inseriti i nerazzurri vivrà, molto probabilmente, una sana rivalità fra Inter e Rubin Kazan. Fino alla partita del 22 novembre al Centralniy Stadion di Kazan, tuttavia, fare punti importanti contro il Partizan Belgrado sarà fondamentale non solo per il passaggio del girone, ma anche e soprattutto per il piazzamento finale nella classifica del girone. Sì perché a fari spenti e gestendo le forze, all’Europa League l’Inter può e deve crederci, in virtù di un ranking che la vede testa di serie numero 1 del tabellone. Stramaccioni ha già annunciato che le condizioni che precedono questa sfida sono estremamente differenti rispetto a quelle che hanno anticipato la sfida di Baku contro il Neftci. La sfida di Domenica contro il Bologna non rappresenta lo stesso stress, soprattutto mentale che poteva riservare il derby. Inoltre, giocando il match di Europa League fra le mura amiche, Andrea Stramaccioni potrà risparmiare alla sua truppa viaggi impegnativi e recuperi forzati dal punti di vista soprattutto fisiologico. Il turn-over, ovviamente sarà di rigore, Stramaccioni ha ben chiaro in mente che tipo di formazione schierare dando spazio a giocatori, soprattutto nella linea mediana, che hanno riposato o, perlomeno, trovato un minutaggio ridotto nella sfida contro il Catania. Spazio, quindi ad una mediana dalla G maiuscola. Gargano e Guarin (apparso appannato e in ritardo di condizione) saranno il fulcro di un centrocampo che dovrà distruggere il gioco avversario per lanciare la velocità esplosiva del trio offensivo che sarà composto da Coutinho e Livaja ma, soprattutto da Rodrigo Palacio che, tornato al gol dopo l’infortunio che l’ha tenuto fuori per gran parte di questo inizio di stagione, ha bisogno di mettere minuti e fiducia nelle gambe. Attendiamoci una partita combattuta e complicata, che Stramaccioni dovrà conquistare soprattutto a livello psicologico. La squadra ha bisogno di confermare il trend positivo anche al di fuori dei confini italici, per puntare dritto ad un unico obiettivo: la vittoria di uno dei tornei a cui prende parte, che potrebbe aprire un ciclo sicuramente importante.
|