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Milan Bologna "le interviste dell'On Lara Comi" |
“Milan, cambia modulo e metti in campo più determinazione” I rossoneri giocano al di sotto delle loro reali possibilità: con l’Atletico ce la possiamo fare, non sempre vince il più forte La brutta sconfitta di Napoli ha ridimensionato le aspettative? “Ha ridimensionato le aspettative di una rapida ripresa. La stagione si conferma non esaltante, sarà molto difficile arrivare in Europa League”. Seedorf utilizza un modulo molto offensivo, il 4-2-3-1, che scopre però la difesa. “Il Milan ha nel dna la propensione offensiva e il modulo parte anche dalla rosa che si ha a disposizione. È però vero che in questo momento sarebbe meglio essere più realisti e giocare più coperti visto che la nostra difesa non brilla”. Fanno parlare le lacrime di Balotelli. Boban ha detto che è sbagliato costruire la squadra attorno a lui, visto che non è un fuoriclasse. Ha ragione o sbaglia? “Balotelli è un grande giocatore: che diventi un fuoriclasse è però ancora da vedere. Non è completamente maturo e non è ancora in grado di trascinare la squadra. La maturità sportiva è del resto interconnessa con quella personale”. Non è un bel momento per il calcio milanese. Perché? “È un problema di risorse. La politica societaria varata due anni fa, in linea col fair play finanziario, è realistica e ha portato alla rifondazione, ma si stenta a decollare. Altre squadre hanno invece fatto investimenti poderosi che le rendono invincibili. Se si vogliono rinverdire i fasti del passato servono soldi. Giusto puntare sui giovani, ma i migliori, come Verratti, costano”. Sacchi ha “rottamato” il calcio all’italiana. Aveva ragione lui o oggi il calcio diverte meno a causa dell’eccesso di tattica? “In realtà il calcio italiano è sempre stato tattico rispetto a un maggiore spontaneismo praticato in altri campionati esteri. Non credo che il gioco a zona abbia rovinato il calcio. Al di là dei moduli servono certe qualità. Come la determinazione, quella che hanno i giocatori della Juventus”. Il Milan è stato un simbolo dell’innovazione. Cosa ne pensa delle dichiarazioni di Andrea Agnelli che ha accusato il calcio italiano di forte immobilismo? “Sono d’accordo. Prima di Agnelli certe idee innovative, come lo stadio di proprietà, le aveva formulate Berlusconi, anche se poi non si sono potute realizzare. Il calcio di oggi dovrebbe far cescere il merchandising, attrarre di più le famiglie agli stadi grazie, per esempio, al fair play nei campi che sarebbe una conquista di civiltà”. Al Milan servirebbe un fuoriclasse? “Tifo Milan da quando ero bambino. Fare l’elenco dei campioni che hanno vestito la maglia rossonera sarebbe lunghissimo. Un tempo ci siamo permessi il lusso di avere come riserva un nazionale francese come Papin. Oggi la squadra non ha fuoriclasse, se si esclude Kakà che qualche ‘numero’ lo concede ancora, ma solo buoni giocatori. Come De Sciglio o lo stesso Balotelli”. Si avvicina la partita di Champions con l’Atletico. Il Milan ha qualche chance? “Se facciamo una grande partita ce la possiamo anche fare. Non sempre nel calcio vincono i migliori. Il Chelsea ha conquistato la Champions senza essere la squadra più forte. Il Milan gioca al di sotto delle sue reali possibilità, questo è il vero problema”. Arriva un Bologna affamato di punti. Che pericoli ci sono? “Anche se si è privato di Diamanti, il Bologna è tosto. Ha vinto a Torino contro una bella squadra che ha attaccanti di valore. Dobbiamo giocare con umiltà, questo è il mio consiglio”.
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